Mai crowdfunding fu tanto gradito. Già soltanto per il fatto di aver (ri)trascinato fuori dall’ombra, dopo una prolungata latitanza, una delle voci più rappresentative della new wave italiana, peraltro qui supportata artisticamente da un altro pilastro dell’epoca come Gianni Maroccolo. L’ex Diaframma Miro Sassolini riduce ai minimi termini la proverbiale teatralità della sua voce, per trasformarla in più conciliante strumento di melodica declamazione delle dissonanti trame poetiche di Monica Matticoli. Chiaroscurali paesaggi sonori in odor di Consorzio vestono di crepuscolo un ermetismo immaginifico – ai confini della forma canzone – che asseconda la parte del cuore meno esposta al sole, nel suo evocare scenari emotivi di perdita e assenza (e in tal senso Aaminah risplende di luce propria).
Antonio Belmonte, Rumore, ottobre 2017